Dopo p. Bevilacqua, Mons. Jenny: appunti dei protagonisti.

Nell’ultimo post abbiamo mostrato cenni del pensiero del relatore della prima sottocommissione preparatoria alla Costituzione liturgica, il padre Giulio Bevilacqua.

Ora aggiungiamo un tassello nella conoscenza dei testi e dei testimoni di quel momento così importante. Abbiamo scovato un volumetto, quasi un tascabile, assai prezioso. La data di edizione è il 1963: si direbbe oggi un “instant book”, perché si tratta della traduzione in francese della Sacrosanctum Concilium, approvata il 4 dicembre del 1963, appunto. La semplice traduzione è però impreziosita da un’introduzione autorevole, scritta da Monsignor H. Jenny, uno dei membri – forse il più attivo – della prima sottocommissione. Si deve a lui la scelta di premettere, all’analisi delle specifiche questioni, un’introduzione generale di carattere più teologico. Abbiamo visto alcune foto dell’adunanza plenaria del 1960, abbiamo visto uno schema della disposizione in aula (allora la commissione si riuniva nella sede della Congregazione dei Riti), ci immaginiamo p. Bugnini che dopo avere concluso la discussione sul programma di lavoro delle 12 sottocommissioni, in base alle 12 questioni predisposte e ritoccate in quella seduta, chiede se vi sia chi voglia aggiungere qualche osservazione: non possiamo sentire la voce di mons. Jenny, ma crediamo che sia stato quello un momento cruciale: un vescovo residenziale, francese, di 56 anni, prende la parola e dice in sostanza che manca l’essenziale.

Ebbene, è davvero sorprendente, nella sua semplicità, come lui stesso narra gli eventi di quel giorno, nell’introduzione storica e teologica di cui parlavamo poco sopra: «Dalla prima Sessione plenaria (12-15 novembre) sono costituite dodici sottocommissione che si dividono il programma, così come si presenta sommariamente dopo una breve rassegna delle risposte di tutti i vescovi del mondo all’inchiesta preliminare. Una tredicesima sottocommissione è decisa per lo studio del “mistero della liturgia”: il suo lavoro porterà alla stesura dei primi paragrafi che dominano l’insieme dei capitoli seguenti e che forniscono la linea direttrice di tutte le riforme particolari».

Forse saremo inguaribilmente romantici e ingenui, ma non ci pare il racconto di un rivoluzionario che rivendica a sé il ruolo di innovatore; al contrario nell’asciuttezza della descrizione del momento traspare il senso di una continuità lineare e di un progresso naturale.

Il testo di Jenny continua con altre note storiche, conosciute, per cui non ci soffermiamo, per poi passare a tratteggiare schematicamente i grandi temi dottrinali della riforma. E’ interessante riportarne l’elenco, insieme a poche righe di temi che ci paiono intimamente legati all’ambito del nostro blog.

«Les grands thèmes doctrinaux de la réforme.

1. L’adoration du Père. […]

2. La présence du Seigneur Jésus. […]

3. L’économie du salut. C’est l’enchaînement des faits qui nous ont sauvés; c’est l’appel d’Abraham, le passage de la mer Rouge, la Loi du Sinaï, la préparation messianique de l’Ancien Testament; puis l’incarnation, la prédication, la mort et la résurrection du Christ, son ascension, la Pentecôte, la fondation de l’Eglise, jusqu’au retour glorieux annoncé pour la fin des temps. La liturgie, c’est l’économie du salut qui se prolonge par les faites rituels et sacramentels, C’est Jésus qui passe au milieu des siens et continue son œuvre rédemptrice. Elle a donc une dimension qu’on pourrait qualifier d’historique; elle actualise le salut dans tous les temps et tous les lieux (art. 5-6). D’où l’importance de l’année chrétienne et de ses étapes, l’institution du dimanche, jour du Christ ressuscité et le mystère sacrè de la messe qui ‘annoce la mort du Seigneur, jusq’à ce qu’il vienne’ (art. 47,102).

4. Le mystère pascal. […]

5. La Bible et la Parole de Dieu. Ce que Jésus a dit durant les jours de sa vie mortelle, il li proclame à nouveau par les textes de la liturgie sacrée. La lecture des saintes Ecritures, la prière des psaumes forment le tissu essentiel du culte divin. Il ne suffit pas d’entendre le récit des événements sauveurs, il faut écouter la parole qui est dite, répondre à l’appel, suivre la voix du pasteur, chanter la louange, dire le fiat de l’obéissance, du sacrifice, de l’adhésion spirituelle à la volonté d’un Dieu aimant qui veut sauver tous les hommes. Aussi la Constitution insiste-t-elle sur l’éducation biblique, la catéchèse, l’homélie à partir des textes scripturaires (art. 24,35,51-52).

6. L’Eglise en prière et en assemblée. […]

7. Le pueple de Dieu autor de l’évêque. […]

8. Liturgie intérieure et vitale. […]

9. Liturgie pastorale […]»

 

Da questi principi dottrinali scauriscono, secondo Jenny, alcune indicazioni più concrete, in vista della riforma della liturgia. Ne riportiamo solamente alcune:

«Principales prises de position

1. le relief apporté a l’évènement. On veut dire par là que la liturgie ne se meut pas dans l’abstrait, ni les généralités morales, ni les dévotions sentimentales. Elle nous engage dans les faits qu’elle célèbre par des fêtes, en des ‘jours’ qui sont des dates: Hodie: aujourd’hui, dit la liturgie, Jésus et né, le Christ est ressuscité, l’Esprit a été envoyé..

2. Le mystère pascale. […]

3. La lecture de la Bible et l’annonce de la Parole. A la messe, à l’Office divin, seront revisés les cycles de lectures scripturaires. Dans la célébration, la table de la Parole est inséparable de la table eucharistique. L’homélie, que est une présentation du mystère, à partir du texte sacré, dans le climat de l’année liturgique, sera une obligation aux messes du dimanche.

[…]»

Come si vede, Jenny mette al primo punto dottrinale l’adorazione, tema assai caro a Papa Benedetto XVI; per il resto, dalle focalizzazioni delle questioni, anche Jenny, come Bevilacqua, pare assolutamente in linea con la tradizione, pur facendosi propositore di un pensiero liturgico più biblico e teologico.

Cf. Concile Œcuménique Vatican II, Constitution de la Sainte Liturgie, Introduction par Mgr. Henri Jenny, Paris 1963.

 

 

P.S. Abbiamo scoperto che su P. Bevilacqua è stata fatta una tesi di Laurea, di cui è stato pubblicato un estratto: C. Boldini, “La liturgia infaticabile espressione dell’uomo”. La celebrazione liturgica nel pensiero e nell’azione pastorale del cardinale Giulio Bevilacqua (1881-1965), Estratto della tesi per il conseguimento del Dottorato in Teologia con specializzazione liturgico-pastorale, Padova 2011. http://www.ist-liturgiapastorale.net/dottorati/c-boldini E’ ricca di particolari interessanti anche la nota di A.-G. Martimort, «Le père Giulio Bevilacqua et la réforme liturgique conciliaire», in Id., Mirabile laudis canticum. Mélanges liturgiques, Roma 1991, 351-357.

Uno dei nostri lettori ha commentato il post, accennando ad una conoscenza diretta di P. Bevilacqua. A lui abbiamo chiesto di scrivere una nota personale. Potrà essere interessante. Approfitto, ringraziando quanti mi stanno incoraggiando nel continuare questo “minuscolo” blog. Se qualcuno avesse conoscenza di studi o materiale su mons. Jenny, vi prego di farmelo presente.

A presto.

M.F:

2 pensieri su “Dopo p. Bevilacqua, Mons. Jenny: appunti dei protagonisti.

  1. Pingback: “Parleranno le pietre…e anche le carte”. Mons. Jenny, il Vaticano II e la liturgia. | sacramentumfuturi

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