Più e più volte abbiamo cercato di contribuire ad una ricostruzione più possibile oggettiva e fedele dell’importante periodo che va dall’approvazione della Costituzione liturgica conciliare alle prime realizzazioni di ordine pratico ed effettivo delle disposizioni generale in essa contenute. In questa ricerca sono importanti i documenti ufficiali e gli atti, così come possono aiutare anche le testimonianze delle persone direttamente coinvolte e contemporanee. Testi e testimoni, dunque. Naturalmente, una serie critica storica impone di contestualizzare e di pesare con attenzione la qualità e l’oggettività di una valutazione personale. Nondimeno, a rendere il quadro sempre più completo, giovano pareri pur contrastanti fra loro.
In questo post segnaliamo quello che potremmo definire un endorsement ante litteram, di un futuro Pontefice, alla speciale Commissione, appositamente studiata ed organizzata, incaricata dell’attuazione di Sacrosanctum Concilium. Non è un mistero che sul Consilium ad exsequendam Constitutionem De Sacra Liturgia, sulla sua composizione e sulle sue competenze si siano registrate diverse valutazioni, talora espresse anche in modo assai sgarbato e sgradevolmente risentito.
E’ vero che alcuni aspetti della sua stessa origine non sono ancora del tutto chiariti, eppure il testo che riproduciamo ci testimonia un clima sereno e fiducioso, e la persona che lo esprimeva non era affatto, e non lo è tuttora, usa a giudizi avventati o, peggio, abituata a riportare dati non personalmente verificati. Per questo, nonostante sia un giudizio iniziale e relativo ad un periodo previo alle grandi realizzazioni del lavoro, crediamo che il testo dell’allora giovane professor J. Ratzinger abbia un valore assai significativo, proprio perché ci permette di intuire una certa corrispondenza fra i Padri conciliari e l’incipiente lavoro del Consilium. Se non altro a riguardo delle persone che lo componevano. E, in confronto a tante valutazioni senza fondamento, non è davvero poco, credeteci.
Dopo una lunga serie di votazioni, sono state accettate e promulgate solennemente come deliberazioni conciliari la Costituzione sulla sacra liturgia e il Decreto sui mezzi d’informazione. Ma qui, innanzitutto, bisogna osservare che la Costituzione sulla liturgia è una specie di legge quadro che necessita una duplice attuazione per poter esercitare la sua piena efficacia. Essa traccia le linee guida, che dovranno essere tradotte in concreti ordinamenti liturgici soltanto da una commissione post-conciliare appositamente creata nel frattempo (presieduta dal Cardinal Lercaro e ottimamente composta) (1).
(1) J. Ratzinger, Opera Omnia VII/1, L’insegnamento del Concilio Vaticano II. Formulazione – trasmissione – interpretazione, Città del Vaticano 2016, 418. Il testo citato fa parte di un volume, la cui prefazione è datata Pasqua 1964, che raccoglie conferenze tenute in Germania e Svizzera, il cui titolo era Il Concilio in cammino. Sguardo retrospettivo sul secondo periodo di Sessioni del Concilio Vaticano II. La citazione è tratta da quelle che erano le pagine finali del volumetto (Le mete raggiunte).