Da più storici della liturgia viene menzionato il carattere penitenziale della processione inserita nella liturgia della Festa della Presentazione al Tempio del Signore. Ma di più non si dice né si sa, o meglio, alcuni dicono pure, ad es., che il Papa incedeva scalzo, ma a cosa sia connessa questa dimensione penitenziale non viene spiegato.
Un Papa però ci viene in aiuto, mostrandoci come nel Vangelo del giorno ci siano elementi che invitano ad una seria conversione!
Dio e la sua Parola – Gesù, la Parola vivente di Dio – sono segni e sfidano alla decisione. L’opposizione dell’uomo contro Dio pervade tutta la storia. Gesù si rivela come il vero segno di Dio proprio prendendo su di sé, attraendo a sé l’opposizione a Dio fino all’opposizione della Croce. Qui non si parla del passato. Noi tutti sappiamo quanto Cristo oggi sia segno di una contraddizione che, in ultima analisi, ha di mira Dio stesso. Sempre di nuovo, Dio stesso viene visto come il limite della nostra libertà, un limite da eliminare affinché l’uomo possa essere totalmente se stesso. Dio, con la sua verità, si oppone alla molteplice menzogna dell’uomo, al suo egoismo ed alla sua superbia.
Dio è amore. Ma l’amore può anche essere odiato, laddove esige che si esca da se stessi per andare al di là di se stessi. L’amore non è un romantico senso di benessere. Redenzione non è wellness, un bagno nell’autocompiacimento, bensì una liberazione dall’essere compressi nel proprio io. Questa liberazione ha come costo la sofferenza della Croce. La profezia sulla luce e la parola circa la Croce vanno insieme.
(J. Ratzinger Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù, Milano – Città del Vaticano 2012, 100-101)