Ex (Medio)Oriente Lux? Ferragosto ed Assunta: le sorprese della liturgia, con un pensiero a tanti cristiani perseguitati e indifesi.

La storia liturgica della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria racchiude un paradosso: la ricchezza di testimonianze, indizi, suggestioni è talmente ridondante che diventa poi difficile formarsi un’idea certa e del tutto coerente. Le pagine dei manuali classici sovrabbondano di citazioni intriganti, ma difficili da tenere insieme in un sistema del tutto armonico e coerente. Buone sintesi sono disponibili anche sul web [cf., ad es., http://www.academia.edu/9711378/La_solennità_dellAssunta._Appunti_di_storia_liturgica%5D.

Invece di ripetere cose già dette molto bene da altri, proviamo a sottolineare solamente alcuni aspetti, per mostrare quanto sia sorprendente accostarsi alla liturgia, gustandone le sorprese, come se fossimo – e lo siamo – di fronte ad un «organismo» vivo, che regala perle e attraverso le imperscrutabili vicende storiche ci mostra i segni della sua perenne freschezza.

Il primo dato che vorremmo sottolineare è una curiosa coincidenza: il 15 agosto, alle 12.00, su invito della Conferenza Episcopale, le campane delle chiese di Francia suoneranno a distesa, invitando alla preghiera e al ricordo dei fratelli cristiani perseguitati in Medio Oriente (1). Tutto questo cosa ha a che fare con la festa dell’Assunta? La storia ci ricorda che a Roma, e in generale in Occidente, la festa dell’Assunzione fu inserita nel calendario, e adornata poi da solennità tale che ben presto  diventò festa importante e popolare, proprio ad opera di un figlio di immigrati siriani, che probabilmente fuggirono dalle persecuzioni musulmane fino ad impiantarsi in Sicilia. Da un certo Tiberio di Antiochia e dalla moglie, a Palermo, nel 650 circa, nacque quello che diventerà papa Sergio I (687-701): la sua importanza per la liturgia è notevole, e appunto fra i suoi contributi vi è quello a riguardo della festa dell’Assunta.

In senso molto lato possiamo quindi dire che la festa liturgica che accompagna il ferragosto si deve ad una coppia di cristiani siriani emigrati.

Ma il legame fra la festa dell’Assunta e il Medio Oriente affonda radici ancora più profonde, che partono misteriosamente da un luogo ubicato fra Gerusalemme e Betlemme. Grazie a recenti scavi archeologici, le minuziose citazioni che parevano solo esercizio di erudizione, tornano ad avere sorprendente attualità ed interesse. Anche noi ora lasciamo la parola a due citazioni, la prima delle quali è costituita dalle prime righe di un testo che si può leggere sul web, tutto da leggere [ http://www.latheotokos.it/modules.php?name=News&file=print&sid=632 ] :

Le scienze storiche progrediscono grazie all’archeologia e allo studio delle fonti letterarie. Problemi che erano stati confinati negli archivi possono essere ripresi quando scoperte archeologiche portano alla luce elementi nuovi o quando lo studio delle fonti produce risultati originali. Questo principio generale vale per la storia della fede nell’Assunzione di Maria. I recenti scavi archeologici della chiesa detta del Kathisma invitano i cercatori a riprendere in mano il dossier della storia della Dormizione di Maria.

Sorvolando su tantissime altre cose, ci piace sottolineare i legami che il prof. Manns introduce fra la liturgia della Dormitio Mariae e la festa delle Capanne. Inevitabile associare i dati riproposti da Manns alle ultime pagine di uno dei capolavori di Danielou, Bibbia e liturgia:

Il Nuovo Testamento non annulla, ma a porta a compimento il Vecchio. Non esiste dimostrazione più chiara della validità di questa affermazione che quella delle feste liturgiche: le grandi solennità del giudaismo, Pasqua e Pentecoste, sono state recepite dal Cristianesimo ed arricchite soltanto da un nuovo contenuto. C’è tuttavia un’eccezione a questa regola: la terza grande festa del giudaismo, quella dei Tabernacoli, la «Scenopegia» (innalzamento di una tenda) dei 70, che aveva luogo dal 15 al 22 settembre. Ne sussiste solo una traccia: un passo del Levitico (23,29-43), il sabato delle quattro tempora di settembre. Tuttavia, se la festa giudaica dei Tabernacoli non è giunta fino alla liturgia cristiana, essa è apparsa ai Padri della Chiesa come una figura delle realtà cristiane.

[….]

…la festa dei Tabernacoli non è interamente legata con alcun mistero della vita di Cristo. E’ forse per il fatto che, più di ogni altra festa, essa è legata a quello che tra i Suoi misteri non è ancora compiuto: quello dell’ultima Parusia..

Alla luce di antiche testimonianze e di nuove scoperte, si potrebbero dare nuove risposte alla questione sollevata da Danielou? L’influsso della tradizione giudeo-cristiana non si limiterebbe allora solamente alla data del 15 agosto, probabilmente legata alla fondazione della Chiesa in Kathisma, ma anche ad una serie di altri riferimenti, forse più velati, ma pur sempre presenti anche nell’odierna liturgia, e connessi in qualche modo con la simbologia e la ritualità della festa delle Capanne. Si veda, ad esempio, il tema del «riposo» nel salmo responsoriale della messa della vigilia (3).

Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza.

Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Per amore di Davide, tuo servo,
non respingere il volto del tuo consacrato.

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto».

Pare strano che proprio il responsorio sia mutilo delle parole che avrebbero costituito un legame ancora con più esplicito con l’antica liturgia gerosolimitana, in cui, secondo il lezionario armeno, la liturgia del 15 agosto era accompagnata appunto dal salmo 131 (132) Alzati verso il luogo del tuo riposo (cf. Sal 131,8: Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua potenza).

Evidentemente, non si può qui continuare ad approfondire questa pista. Non ce ne sarebbe lo spazio, né saremmo in grado, in questo periodo anche per noi di riposo. Nostra intenzione era solamente quella di mostrare, ancora un volta, quanto la conoscenza della liturgia non sia sterile erudizione tecnica, ma possa aiutare a comprendere meglio anche la storia attuale: cristiani di diverse tradizioni hanno arricchito la liturgia latina, che ha poi plasmato la cultura e la vita dell’occidente. Come pare indifendibile il sogno di una liturgia romana pura, così – in modo analogo ma purtroppo assai più drammatico – si configura come un peccato contro la storia, oltre ad essere un peccato contro la carità, quello di un’Occidente del tutto indifferente alla persecuzione di tanti cristiani del Medio Oriente.

Panoramica dall'alto degli scavi archeologici sulla chiesa del Kathisma

Panoramica dall’alto dei resti della  chiesa del Kathisma

Lavori di scavo e pulitura di parte del mosaico della Chiesa del Kathisma (si intravede la grande palma con frutti abbondanti posta come immagine in evidenza dell''articolo)

Lavori di scavo e pulitura di parte del mosaico della Chiesa del Kathisma (si intravede la grande palma con frutti abbondanti posta come immagine in evidenza dell”articolo)

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(1) Cf. http://www.tempi.it/francia-ferragosto-campane-chiese-suoneranno-cristiani-perseguitati-e-in-italia#.Vc4aU0LD5AY. Altre tonalità si sono udite dalla Conferenza Episcopale italiana, o meglio dal suo Segretario, in questi giorni impegnato in una polemica inaudita con alcune posizioni politiche a riguardo al fenomeno dell’immigrazione e all’accoglienza senza alcun criterio.

(2) J. Danielou, Bibbia e liturgia, Roma 1998, 239.305.

(3) Si veda il già citato articolo di F. Manns, di cui sopra l’indirizzo http: «La festa delle capanne esprime il riposo del settimo millennio. La vita è un passaggio verso la vita eterna. Chi pratica le virtù potrà celebrare la festa e risorgere durante il settimo millennio. Se la patristica prenicena fornisce paralleli all’interpretazione dei simboli presenti nel Transitus Mariae, questo significa che l’apocrifo della Dormizione può essere datato al secondo o terzo secolo. Se questo simbolismo è accettato, il senso dell’apocrifo sarebbe questo: Maria celebra la sua ultima festa delle capanne sul Monte degli Ulivi. Il simbolismo giudaico di tale festa illustrava bene il senso della sua morte e la sua fede nella risurrezione. In altre parole significa che la fede nell’Assunzione di Maria risale ai giudeo-cristiani di Gerusalemme».

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