Non ho le competenze per muovermi con maestria nel delicato ambito delle traduzioni liturgiche, anche se conosco per sentito dire e per una davvero superficiale informazione le passate tensioni fra la Congregazione per il Culto Divino e la speciale commissione per l’inglese nella liturgia (International Commission on English in the Liturgy). Tuttavia posso dire qualcosa a riguardo del lezionario della messa di oggi, mercoledì della prima settimana di quaresima.
La prima Lettura (Giona 3,1-10), nel lezionario italiano è, secondo consuetudine, introdotta con “In quel tempo”. Il testo liturgico opera tuttavia una scelta ulteriore: “In quel tempo fu rivolta a Giona questa parola del Signore..”, mentre il testo biblico reciterebbe così: “Fu rivolta a Giova una seconda volta questa parola del Signore” (Gn 3,1).
Mi trovo in territorio statunitense, ed ho ascoltato nella proclamazione liturgica queste parole: “The word of the Lord came to Jonah a second time“. Non è un particolare da poco, quello che il lezionario liturgico italiano omette. Il testo inglese, più fedele alla Sacra Scrittura, permette il richiamo al retroscena della missione di Giona, dato forse non trascurabile per una migliore comprensione della pericope odierna. Sappiamo bene come abbia inizialmente resistito, il simpatico profeta Giona: ci pare un impoverimento il non ricordarlo, mentre ne viene proclamato il finale successo apostolico.
Questa volta, l’inglese nella liturgia si esprime meglio e con più fedeltà all’originale!
Su questo blog abbiamo già scritto su Giona, cf. qui