“Non enim fecit et abiit”: un’interessante interpretazione della vitalità della Parola di Dio.

«Lui è il creatore di queste cose e non ne è lontano, perché non le abbandonò dopo averle create» (Sant’Agostino, Le Confessioni, IV,12). Una citazione di sant’Agostino, che nel contesto si riferisce alla creazione delle bellezze terrene che tanto lo attiravano prima della conversione, è lo spunto per una illuminante chiarificazione a riguardo dell’attualità efficace della Parola di Dio, in particolar modo nella proclamazione liturgica. Ne è autore un grande divulgatore delle ricchezze della tradizione liturgica riscoperta dal Concilio Vaticano, Mons. Mariano Magrassi. Si trova in un utile studio di P. Zecchini dedicato appunto al contributo del monaco e vescovo Magrassi al rinnovamento liturgico nella Chiesa italiana.

Noi diciamo che la Parola di Dio è ispirata: E’ un participio passato e viene inteso solitamente così: Un bel giorno lo Spirito Santo è piombato su un uomo (supponiamo Isaia), lo ha investito con la sua luce e la sua forza, lo ha spinto a scrivere quei poemi. Una volta scritti, la cosa è fatta, lo Spirito Santo si ritira in buon ordine e se ne va. Ormai lo scritto è fatto. Sant’Agostino parlando di questo modo di concepire la creazione e la Scrittura, dice: “Non enim fecit et abiit”, Dio non è uno che fa le cose e poi se ne va a spasso. Non è così la creazione, perché se le cose ci sono è perché Dio le sta creando adesso. Non è vero che Dio ha creato l’uomo, è vero che lo crea adesso. E la Bibbia, la sua Parola, è una delle più luminose creazioni di Dio, più ancora del cosmo. Dunque, se la creazione è continua, può l’ispirazione non essere continua? La Parola di Dio dallo Spirito Santo viene ispirata adesso. Mentre io leggo, ha luogo l’ispirazione. E’ un fatto sempre attuale. Hodie. Dio parla adesso. Lo dice a me. La Scrittura è uno che mi parla. Non è una parola per aria che si rivolge a tutti e a nessuno, non è un libro vecchio di secoli. E’ un dialogo diretto, è una parola che interpella me, qui, adesso. E io sono in ascolto di qualcuno che attraverso la Parola vuole entrare nella mia vita.

Citazione in P. Zecchini, «Vivere la liturgia». Il contributo di Mariano Magrassi al rinnovamento liturgico in Italia (Bibliotheca «Ephemerides Liturgicae» «Subsidia» 170), Roma 2014, 92.

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