Questa mattina, nella Casa della Congregazione della Missione in Siena, si è celebrata la liturgia esequiale per padre Carlo Braga, che ha terminato la sua corsa il 16 agosto, quando la liturgia della Chiesa ritrovava la sua andatura feriale dopo la grande festa dell’Assunta.
E’ noto a tanti il suo impegno per la formazione e l’insegnamento della liturgia, come pure la sua opera di divulgazione della scienza liturgica: con numerose sue pubblicazioni e con la sua cura nell’edizione di studi altrui, era senza dubbio uno dei più grandi esperti della liturgia rinnovata dal Concilio. Sicuramente ci saranno occasioni per commemorare la persona e sottolinearne l’importanza.
Personalmente, devo a lui, in gran parte, la riuscita della mia ricerca dottorale e la mia passione per gli studi intorno alla riforma liturgica. Primo collaboratore di p. Bugnini, conservava memoria precisa e documentata del periodo conciliare e, poi, del periodo del Consilium. Con gentilezza e cortesia davvero inaspettate, mise a disposizione di un semplice studente il suo tempo, i suoi ricordi e il tesoro prezioso della sua documentazione. Non potrò mai dimenticare quando, dopo aver ascoltato i miei progetti di ricerca, si assentò per qualche momento dalla saletta del Collegio Leoniano, dove mi aveva ricevuto, per tornare con in mano il volume della prima redazione della Sacrosanctum Concilium: “Quando terminerà la sua ricerca, me lo vorrà riportare!”. Era la prima volta che ci incontravamo: un allora giovane studente di liturgia un poco audace e sprovveduto, e un Maestro, signorile e gentile.
Ho imparato a riconoscere la sua calligrafia minuta, nelle note apposte su innumerevoli documenti di ogni tipo passati per le sue mani. Davvero un umile, nascosto, lavoratore nella vigna del Signore. Voglia il cielo che ci siano donati ancora, e numerosi, Maestri generosi e solleciti come padre Carlo.
In Paradisum deducant te Angeli…