Il Blog ha raggiunto un traguardo importante: sono stati postati 100 “articoli”, o post, con un linguaggio più adatto al formato.
Festeggiamo questa meta postando la nostra traduzione di un contributo che ci ha inviato dalla Spagna il prof. Félix Maria Arocena Solano. Per conoscere il valore e la produzione del professore, si può consultare la pagina a lui dedicata sul sito dell’Università di Navarra ( http://www.unav.es/adi/servlet/Cv2.ara?personid=78332 ).
E’ un onore saperlo fra i lettori del blog. Il contributo che ci aveva inviato qualche tempo fa testimoniava l’affinità con le tematiche e le intenzioni del nostro minuscolo blog. Lo consideriamo davvero un regalo gradito e un incoraggiamento importante. Con il suo gentile consenso, il testo da lui preparato diventa il modo di festeggiare i 100 articoli raggiunti.
Approfittiamo dell’occasione di ringraziare tutti i lettori.
“Una sorta di salterio eucaristico”, di F.M. Arocena Solano
Sulle antifone di comunione, l’Ordinamento generale del Messale romano prescrive: Mentre il sacerdote assume il Sacramento, si inizia il canto di Comunione: con esso si esprime, mediante l’accordo delle voci, l’unione spirituale di coloro che si comunicano, si manifesta la gioia del cuore e si pone maggiormente in luce il carattere ‘comunitario’ della processione di coloro che si accostano a ricevere l’Eucaristia. Il canto si protrae durante la distribuzione del Sacramento ai fedeli. Se però è previsto che dopo la Comunione si esegua un inno, il canto di Comunione s’interrompa al momento opportuno. […] Per il canto alla Comunione si può utilizzare o l’antifona del Graduale romanum, con o senza salmo, o l’antifona col salmo del Graduale simplex, oppure un altro canto adatto, approvato dalla Conferenza Episcopale. Può essere cantato o dalla sola schola, o dalla schola o dal cantore insieme al popolo. Se invece non si canta, l’antifona alla Comunione proposta dal Messale può essere recitata o dai fedeli, o da alcuni di essi, o dal lettore, altrimenti dallo stesso sacerdote dopo che questi si è comunicato, prima di distribuire la Comunione ai fedeli” (nn. 86-87).
Il canto di comunione, di cui esistono testimonianze già nei secoli IV-V, consisteva da principio nel canto responsoriale di un salmo. Il salmo 33, ad esempio, appare in quasi tutte le Chiese locali primitive come canto alla Comunione, in ragione del versetto: “gustate e vedete com’è buono il Signore”. L’Ordo Romanus I parla di un salmo già cantato integralmente dal coro. I versetti del salmo diminuirono progressivamente con il diminuire della comunione dei fedeli, e quando questa di fatto scomparve, fece sì che sparisse anche il canto del salmo e rimase solo l’antifona. Attualmente, le antifone di comunione hanno una triplice tematica.
a) Il riferimento al Vangelo proclamato nella celebrazione
Lo si è cercato e lo si propone appositamente, giacché se ciò che risuona nel momento della Comunione è il Vangelo, allora sarà facile cogliere la connessione intrinseca tra la parola proclamata nella celebrazione e il Dono dell’Eucaristia.
b) Il proprio del tempo o della festa.
L’attenzione alle antifone di Comunione di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua mostra che i testi sono stati scelti in funzione della spiritualità propria di questi tempi forti. In essi, le antifone che si prendono dal Salterio sono piuttosto scarse.
c) L’Eucaristia.
Frequente soprattutto nel tempo ordinario. Lungo le 34 settimane di questo ciclo, quasi sempre le antifone di Comunione sono prese dal Salterio. Un’analisi sincronica di queste antifone rivela che i versetti salmici sono stati scelti per ciascuna domenica con lo scopo di dare un certo “colore” eucaristico a ciascuna celebrazione. Ne è prova la tabella che segue:
Dom. Salmo
1 Sal 35,10 Presso di te, Signore, è la sorgente della vita, nella tua luce vedremo la luce
2 Sal 22,5 Dinanzi a me hai preparato una mensa e il mio calice trabocca
3 Sal 33,6 Guardate al Signore e sarete raggianti, e il vostro volto non sarà confuso
4 Sal 30,17-18 Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato
5 Sal 106,8-9 Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sarà sazio il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato
6 Sal 77,29-30 Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa
7 Sal 9,2-3 Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo
8 Sal 12,6 Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto, voglio lodare il nome del Signore Altissimo
9 Sal 16,6 Innalzo a te il mio grido e tu mi rispondi, o Dio; tendi a me il tuo orecchio, ascolta le mie parole
10 Sal 17,3 Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta
11 Sal 26,4 Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita
12 Sal 144,15 Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a suo tempo
13 Sal 102,1 Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome
14 Sal 33,9 Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia
15 Sal 83,4-5 Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abito la tua casa: sempre canta le tue lodi
16 Sal 110,4-5 Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: buono è il Signore e misericordioso, egli dà il cibo a coloro che lo temono
17 Sal 102,2 Anima mia, benedici il Signore: non dimenticare tanti suoi benefici
18 Sap 16,20 Ci hai mandato, Signore, un pane dal cielo, un pane che porta in sé ogni dolcezza e soddisfa ogni desiderio
19 Sal 147,12.14 Gerusalemme, loda il Signore, egli ti sazia con fiore di frumento
20 Sal 129,7 Presso il Signore è la misericordia, e grande presso di lui la redenzione
21 Cfr. Sal 103,13-15 Con il frutto delle tue opere sazi la terra, o Signore, e trai dai campi il pane e il vino che allietano il cuore dell’uomo
22 Sal 30,20 Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono
23 Sal 41,2-3 Come il cervo anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio: l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente
24 Sal 35,8 Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio! Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali
25 Sal 118,4-5 Hai dato, Signore, i tuoi precetti, perché siano osservati fedelmente. Siano diritte le mie vie nell’osservanza dei tuoi comandamenti
26 Sal 118,49-50 Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo: in essa mi hai dato speranza, nella mia miseria essa mi conforta
27 Lam 3,25 Il Signore è buono con chi spera in lui, con l’anima che lo cerca
28 Sal 33,11 I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla
29 Sal 32,18-19 Gli occhi del Signore sono su quanti lo temono, su quanti sperano nella sua grazia, per salvare la loro vita dalla morte, per farli sopravvivere in tempo di fame
30 Sal 19,6 Esulteremo per la tua salvezza e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio
31 Sal 15,11 Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore, gioia piena nella tua presenza
32 Sal 22,1-2 Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce
33 Sal 72,28 Il mio bene è stare vicino a Dio, nel Signore Dio riporre la mia speranza
34 Sal 28,10-11 Re in eterno siede il Signore: benedirà il suo popolo con la paceNelle 34 domeniche, le antifone di Comunione costituiscono come la sedimentazione sacramentale e come l’acqua quieta della preghiera di ciascuna celebrazione eucaristica. Nel tempo ordinario, il canto di ognuna di queste antifone è la musicalizzazione della comunione quotidiana. La scelta e la ri-contestualizzazione di questi versetti salmici, che essi, nell’insieme, paiono suggerirci una sorta di “Salterio eucaristico”.
Riassumendo, il fatto che le antifone di ingresso e di comunione siano versetti presti dal Salterio, tranne per alcuni formulari di messa, manifesta la ricchezza dei Salmi, i quali, raccogliendo in preghiera i più vari sentimenti e stati d’animo, ci preparano a un ampio genere di celebrazioni, che vanno dalle messe di Avvento, Natale, Quaresima… passando per le celebrazioni dei santi, fino alle messe per diverse necessità, votive e rituali.
La fonte di queste antifone è, generalmente, la Vulgata di san Girolamo. La nuova edizione tipica del Messale romano, anche se è posteriore alla pubblicazione della Neovulgata, non ha tuttavia modificato il testo delle antifone, ma aggiunto alla citazione l’indicazione “cfr.”, qualora il testo non coincidesse con quella della Neovulgata. In questo modo si rispettano le venerabili melodie gregoriane, raccolte nel Graduale romano, e che durante secoli si sono cantate nelle celebrazioni del Rito romano.