L’invito di Dio: accogliamolo, e godiamo di questa Pasqua di Resurrezione!

Scopriamo, dall’Ufficiatura bizantina del mattutino di Pasqua, questa bellissima catechesi di san Giovanni Crisostomo. Sembra riecheggiare, per alcuni aspetti, il più sobrio, eppure profondissimo, sermone di san Leone Magno, che la liturgia latina proclama nell’Ufficio delle Letture del Natale del Signore: “Esulti il santo…gioisca il peccatore…riprenda animo il pagano..”

Con questo brano, auguriamo a tutti i lettori del blog una santa e allegra Pasqua di Resurrezione!

Gli invitati di Dio. (Da un’omelia di san Giovanni Crisostomo [cf. PG 59,721-723])

Se uno è pio e amico di Dio, goda di questa solennità bella e luminosa. Il servo d’animo buono entri gioioso nella gioia del suo Signore. Chi ha faticato nel digiuno, goda ora il suo denaro.

Chi ha lavorato sin dalla prima ora, riceva oggi il giusto salario. Se uno è arrivato dopo la terza ora, celebri grato la festa.
Se uno è giunto dopo la sesta ora, non dubiti perché non ne avrà alcun danno.
Se uno ha tardato sino all’ora nona, si avvicini senza esitare.
Se uno è arrivato solo all’undicesima ora, non tema per la sua lentezza: perché il Sovrano è generoso e accoglie l’ultimo come il primo.
Egli concede il riposo a quello dell’undicesima ora, come a chi ha lavorato sin dalla prima. Dell’ultimo ha misericordia, e onora il primo. Dà all’uno e si mostra benevolo con l’altro.

Entrate dunque tutti nella gioia del nostro Signore: primi e secondi, riceverete la ricompensa; ricchi e poveri, danzate in coro insieme.
Continenti e indolenti, festeggiate questo giorno.
Abbiate digiunato o no, rallegratevi in questo giorno.
Il banchetto è pronto, perciò venite tutti. Il vitello grasso è servito, nessuno se ne vada con la fame. Tutti godete il banchetto della fede. Tutti godete la ricchezza della bontà.

Nessuno pianga la propria miseria: a tutti è aperto il regno.
Nessuno pianga le proprie colpe, perché il perdono si è alzato dalla tomba.
Nessuno tema la morte, perché la morte del Salvatore ci ha reso liberi.
Ha spogliato l’inferno, colui che nell’inferno è disceso

Dov’è, o morte il tuo pungiglione? Dov’è, o inferno, la tua vittoria? È risorto il Cristo, e tu sei stato precipitato. È risorto il Cristo, e i demoni sono caduti. È risorto il Cristo, e gioiscono gli angeli. È risorto il Cristo, e regna la vita. È risorto il Cristo, e tutti i morti lasciano la tomba. Sì, Cristo è risorto dai morti, primizia di quelli che dormono.
A lui la gloria e il potere per i secoli dei secoli. Amen.

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