Salmo 77(78): Liturgia fidelitatis ?

Alcuni cenni facevamo nel post precedente agli incisi, «titoli» e «sentenze», premessi al testo del salmo 77. Possiamo dire qualche parola in più a proposito di questi elementi, introdotti nel libro liturgico delle Ore in seguito alla riforma post-conciliare, come aiuti per una preghiera più spirituale dei salmi.

Nelle premesse del Salterio ne viene offerta una piccola illustrazione:

«Nel salterio della Liturgia delle Ore, ad ogni salmo è premesso un titolo sul suo significato e la sua importanza per la vita umana del credente. Questi titoli, nel Libro della Liturgia delle Ore, sono proposti unicamente ad utilità di coloro che recitano i salmi. Per alimentare la preghiera alla luce della rivelazione nuova, si aggiunge una sentenza del Nuovo Testamento o dei Padri che invita a pregare in senso cristologico» (Principi e Norme per la Liturgia delle Ore, 111).

 

Offriamo, a proposito, un testo inedito, alcuni paragrafi di uno degli schemi della fase di preparazione e redazione della Liturgia delle Ore di Paolo VI, lo schema n. 244 (De breviario, 59) del 20 settembre 1967, curato dal Coetus a studiis III, il gruppo di studio incaricato della nuova distribuzione dei salmi. Dopo la VI sessione plenaria del Consilium, il gruppo di studio modificò lo schema della distribuzione secondo le osservazioni emerse, e predispose uno specimen per i salmi delle festività e si cominciò a studiare la possibilità di inserire i «titoli» dei salmi. Due periti del gruppo di studio avanzarono dubbi su quest’aspetto. Il primo perché riteneva che per predisporre i titoli occorressero esperti competenti “in arte poetica”, il secondo perché temeva che l’apposizione dei titoli limitasse poi la libertà di chi avrebbe recitato i salmi. Nella riunione del gruppo di studio IX, che coordinava il lavori di tutti i gruppi coinvolti nella revisione del salterio, si decise di continuare con almeno un tentativo in tal senso. Lo schema 244, appunto, fra altre cose riporta un lungo elenco di titoli con una spiegazione previa, che riproduciamo in una nostra traduzione dall’originale latino, che riportiamo alla fine del post.

Assai interessante il titolo esteso assegnato al salmo 77: Liturgia fidelitatis. I periti avevano intuito un aspetto che le odierne scienze bibliche evidenziano: per il popolo di Israele una narrazione di fatti storici non è mai solo mera elencazione di avvenimenti, ma ha qualcosa di eminentemente “liturgico”. E quindi adatto per la preghiera.

Il titolo proposto, Liturgia fidelitatis erga Deum: Fidelitas Dei in populum infidelem in historia salutis, nella versione finale e tipica è stato reso Domini bonitas et populi infidelitas in historia salutis. Nella versione italiana della Liturgia delle Ore sembra ancora depauperato, Infedeltà del popolo e fedeltà di Dio. Una piccola indagine potrebbe essere fatta su come le altre versioni in lingua volgare hanno deciso di rendere l’originale latino.

Si propongono qui due serie di Titoli ai salmi da aggiungere al Breviario: una secondo il senso letterale, l’altra secondo il senso cristiano. Questo senso cristiano si fonda in parte sulla teologia dei Padri, in parte sulla natura della salmodia. Riguardo alla natura del canto, affinché il testo sia accomodato al cuore di chi canta. Non fa meraviglia che il cuore del fedele ascolti nelle parole dei salmi le voci del Nuovo Testamento, la voce del Padre, del Figlio, della Chiesa etc. Lo studio dei Breviari dimostra sempre più con certezza che non sempre, in verità, ma nemmeno solo raramente, i salmi siano assegnati per motivi teologici. Ciò non è da biasimare. A tale fine vogliono servire i titoli. Ma si deve badare che con i titoli non sia limitata la libertà e l’ampiezza della risonanza nel cuore di chi salmeggia. Nel proemio del Breviario sia espressamente detto che i titoli non sono esclusivi. I titoli seguenti sono tratti dal Nuovo Testamento e dalle sue citazioni. Tuttavia sono tratti anche dai Padri e dalla restante tradizione tanto della Liturgia quanto dei titoli nei salteri del Medio Evo. I titoli sono di diversa qualità e molto, in questa materia, vale la sensibilità dei singoli. Nella serie seguente la qualità in qualche modo è indicata da alcuni segni che sono premessi.

[Nello schema segue una proposta di titoli per ciascuno dei 150 salmi, con una piccola didascalia che chiarisce i segni tipografici che talora li precedono:]

! L’interpretazione cristiana è chiaramente fondata nel N.T.

= meno chiaramente fondata nel N.T.

+ L’interpretazione cristiana è fondata nell’ottima tradizione della Chiesa

– meno chiaramente fondata nella tradizione

In tutti gli altri casi non si aggiunge alcun segno.

[….]

77.       Liturgia fidelitatis erga Deum: Fidelitas Dei in populum infidelem in historia salutis

!           Liberatio de Aegypto imago redemptionis

Consilium ad Exsequendam Constitutionem de sacra Liturgia, Coetus a studiis III, De Psalmis distribuendis, Schemata n. 244 (De Breviario, 59), 20 septembris 1967, 17-18.21.

 

Prima del testo latino dello schema, due contributi. Il primo è di V. Raffa, uno dei periti che lavorarono alla riforma del Breviario.

I titoli dei salmi e dei cantici

I titoli costituiscono una novità per l’Ufficio romano. Sono una delle risorse più preziose per aiutare il recitante ad assimilare vitalmente i salmi (IU 110-111). I titoli non hanno carattere ufficiale e liturgico, ma sono un elemento privato, che, di regola, non fa parte della recitazione. Il primo titolo riassume il senso letterale dei salmi, senso che il recitante non può trascurare. I salmi, infatti, anche se sorsero molti secoli fa, e in mezzo a un popolo di cultura semitica lontana dalla nostra, tuttavia esprimono i dolori e le speranze, il senso della miseria e del peccato, la fiducia e la fede in Dio, l’attesa della salvezza, la lode e il ringraziamento a Dio che sono propri degli uomini di tutte le epoche e di tutti i climi (IU 107,111). Il secondo titolo è una frase desunta dal Nuovo Testamento o dai Padri che aiuta e invita a pregare il salmo in senso cristiano (IU 111). Nell’ufficio del Tempo ordinario «per annum», quando viene eseguito senza canto, questo titolo può sostituire l’antifona (IU 114). Il testo del secondo titolo è preso dalla Bibbia o dai Padri onde ridurre al massimo l’impronta soggettiva nella valutazione e visuale dei salmi. Si tratta volta di testi del Nuovo Testamento che citano esplicitamente o implicitamente il salmo, vedendolo nella luce della redenzione. E’ Cristo dunque o gli apostoli che danno questa interpretazione. Anche le referenze patristiche hanno il loro peso come documento di tradizione. Ciò che si è detto dei titoli salmici vale anche per quelli dei cantici dell’Antico Testamento. Questo sussidio dei titoli era stato desiderato e richiesto da molti. Tutti comunque ne avranno un grande vantaggio per una celebrazione più spirituale dell’Ufficio, anche se quale titolo è tutt’altro che intuitivo.

V. Raffa, La Liturgia delle Ore. Presentazione storica, teologica e pastorale, Milano 1990, 159.

 Sentenza. Si chiama «sentenza» (dal latino «sentire», opinione, massima) la frase cristiana che nella Liturgia delle Ore viene anteposta ai salmi per conferire loro un’interpretazione cristologica o ecclesiale. Mentre i «i titoli» (in rosso) sono di origine ebraica e servono ad inquadrare il salmo nel suo contesto umano e storico, le «sentenze», tratte dal NT o dai Santi Padri, ci aiutano a recitarlo in senso cristiano (cf. IGLH 111): per questo si chiamano anche «titoli cristiani». Un autore in particolare, P. Salmon, ha raccolto queste frasi nei diversi Salteri e le ha riunite in sei serie («Les tituli psalmorum des manuscrits latins», Du Cerf, Paris 1959). Tali titoli cristiani permettono di interpretare i salmi mettendosi dalla parte di Cristo (Cristo che si rivolge al Padre) o della Chiesa (la voce della Chiesa che si rivolge a Cristo: cf. IGLH 109). Nel Tempo Ordinario le antifone possono essere sostituite per un certo periodo con queste sentenze o frasi cristiane, che hanno tale finalità (cf. IGHL 114)

J. Aldazábal, «Sentenza», in Id., Dizionario sintetico di liturgia, Città del Vaticano 2001,421-422.

De Titulis psalmorum

98) Duae series Titulorum psalmis addendorum in Breviario hic proponuntur: Una secundum sensum litteralem, altera secundum sensum christianum. Hic sensus christianus partim in theologia Patrum, partim in natura psallendi fundatur. De natura cantandi est, ut sensus textus accomdetur cordi cantantis. Non mirum, quod cor fidele audiat in verbis psalmorum voces Novi Testamenti, vocem Patris, Filii, Ecclesiae etc.

Studium Breviarii demonstrat certo certius, non semper, immo raro tantum assignari psalmos ex causis theologicis. Quod non est vituperandum. Cui fini servire volunt tituli. Sed advertendum est, ne titulis restringatur liberta set amplitudo resonantiae in cordibus psallentium. In prooemio Breviarii expresse dicatur titulos non esse exclusivos.

Tituli sequentes sumuntur e Novo Testamento eiusque citationibus. Sumuntur autem e Patribus et reliqua traditione tam Liturgiae quam titulorum in psalteriis Medii Aevi. Tituli diversae qualitatis sunt et multum in hac re valet gustus singulorum. In serie sequenti qualitas aliquomodo indicatur quibusdam signis, quae praenotantur:

! Interpretatio christiana fundatur clare in N.T.

= minus clare fundatur in N.T.

+ Interpretatio fundatur in optima traditione Ecclesiae

– minus clare fundatur in traditione

In omnibus aliis casibus non additur signum.

 [….]

77.       Liturgia fidelitatis erga Deum: Fidelitas Dei in populum infidelem in historia salutis

!           Liberatio de Aegypto imago redemptionis

2 pensieri su “Salmo 77(78): Liturgia fidelitatis ?

  1. Da una piccola esplorazione della Liturgia delle Ore in alcune lingue volgari:
    Inglese: The goodness of the Lord and the infidelity of his people.
    These things all happened as warnig for us.

    Spagnolo: Bondad de Dios e infedelida del pueblo a traves de la historia de la salvacion.
    Estas cosas sucedieron en figura para nosotros.

    Francese: Fidélité de Dieu envers son peuple, au long de l’historie du salut.
    Leur histoire devait servire d’exemple, et l’Ecriture l’a racontée pour nous avertir, nous qui voyons arriver la fin des temps (1Cor 101,11)

    Portoghese: A bondade do Senhor e a infidelidade do povo.
    Estas coisas aconteceram para nos servir de exemplo.

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  2. Pingback: La libertà della liturgia e la libertà dei traduttori italiani | sacramentum futuri

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